Questo testo nasce dal desiderio dell’Unione degli Armeni d’Italia di rintracciare circostanze e date della propria genesi che risale al 1915, anno simbolo del genocidio degli armeni.
Per il metodo adottato – quello documentale – e la formazione sociologica di chi l’ha svolta, la ricerca ha cercato di evitare accenti agiografici e non ha sottaciuto i compromessi, le ambivalenze e i dilemmi con cui, in diverse circostanze, i responsabili della comunità si sono dovuti confrontare. Il progressivo articolarsi dell’iniziale colonia in una pluralità di associazioni e le numerose iniziative che essa ha via via avviato hanno portato ad ampliare l’iniziale tema della ricerca sino a farne una sorta di affresco che si sviluppa lungo un doppio percorso. Quello di come gli armeni arrivati in Italia nell’ultimo secolo si sono integrati nella società italiana, quali strategie hanno elaborato nelle diverse stagioni politiche che il paese ha vissuto, per farsi conoscere, riconoscere e accettare, come sono riusciti a mantenere vivo il legame con le proprie origini, anche attraverso la costruzione di un proprio territorio sia organizzativo che simbolico.
L’altro percorso quasi speculare è quello di come la società italiana, e più in particolare alcune élites sociali, politiche e culturali sono entrate in contatto ed hanno attivamente interagito con questi “stranieri”, cercando di scoprire, aprire, conoscere e valorizzare la cultura di cui essi sono portatori o semplicemente eredi.
Per gli armeni che vivono in Italia più o meno da lungo tempo ma anche per chi di armeno ha solo il cognome o vanta una lontana origine armena di cui ha perso le tracce, questa ricerca permette di ricostruire una memoria e ricomporre una sequenza di eventi che hanno portato gli armeni ad avere in Italia luoghi e associazioni proprie e riconoscimenti sociali e culturali.
Per chi non è armeno la ricerca può sollecitare qualche interesse e offrire degli spunti di riflessione: sul come una comunità di profughi e in seguito di immigrati sia riuscita ad auto organizzarsi e ad esercitare un controllo sociale sui propri membri; e di come alcuni esponenti della società italiana siano a loro volta riusciti ad ampliare e dare spazio ad una presenza culturale diversa, a dare e ricevere valore da una storia, una lingua e una tradizione prima sconosciuta.
Per un’illustrazione più analitica dell’ articolazione riportiamo l’indice del volume nel documento in allegato.
PRESENZA ARMENA IN ITALIA | 1915-2000
Agop Manoukian
© 2014 Edizioni Amgelo Guerini e Associati SpA – Milano
ISBN 978-88-6250-495-9
Prezzo di copertina: €28,50
Il libro è distribuito in tutte le librerie d’Italia e sui siti specializzati
Si potrà inoltre ordinarne copie presso:
Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena | OEMME Edizioni
E-mail: oemme.ed@iol.it
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Agop Manoukian è nato a Como nel 1938 da madre italiana e da padre armeno fuggito da piccolo con la famiglia dai massacri di Adana (Cilicia – 1909) e arrivato in Italia nel 1925. Ha una formazione economica e sociologica. Ha lavorato e insegnato per una decina d’anni in Università. In seguito ha svolto attività di amministratore in una società industriale. Ha condotto ricerche di tipo storico sulle strutture familiari, la partecipazione politica e l’organizzazione di fabbrica. Ha preso parte attiva alle iniziative associative della comunità degli armeni residenti in Italia. In particolare è stato Presidente dell’Unione degli Armeni d’Italia e ne è tuttora il Presidente onorario.E’ socio fondatore e Presidente del Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena | Oemme Edizioni.